La Farnesina è in affanno
21 febbraio 2012
"La
Farnesina è in affanno. Subisce tagli di risorse e competenze senza riuscire a
far capire al Paese quanto di lei ci sia bisogno per rilanciare l'economia e il
prestigio dell'Italia". Con queste parole Enrico De Agostini, il nuovo Presidente eletto del SNDMAE, il
sindacato maggiormente rappresentativo della carriera diplomatica, ha accolto
il Ministro degli Esteri Giulio Terzi ed il Segretario Generale Giampiero
Massolo all'Assemblea Generale dei soci, svoltasi questa mattina alla
Farnesina.
Il
quadro della situazione della Farnesina dipinto dal Presidente del SNDMAE nella
sua relazione è drammatico. La carenza di risorse è arrivata a un punto
critico, mettendo a repentaglio la stessa funzionalità del Ministero nei suoi
aspetti essenziali, ed in forse la capacità del Ministero di fare politica
estera. In questa situazione occorrono scelte precise di priorità nell'allocazione
delle risorse. "Vi sembra una priorità spendere 6,5 milioni di euro per
finanziare la partecipazione all’esposizione internazionale di Yeousu e di
Venlo" - ha chiesto De Agostini alle centinaia di diplomatici convenuti
all'Assemblea - quando non si riesce a raddoppiare nel bilancio del Ministero
la dotazione di un milione di euro sul capitolo del finanziamento delle
missioni dei diplomatici, con il risultato di far disertare dall'Italia
importanti riunioni persino a New York e Bruxelles? Il
problema non è solo di allocazione delle scarse risorse disponibili, ma di
frazionamento eccessivo delle competenze di politica estera. "In Italia ci
sono troppi enti che si occupano di proiezione internazionale", non
coordinati tra di loro. La creazione di nuovi ministeri nel settore, quello
della Cooperazione Internazionale e quello delle Politiche comunitarie non
aiuta a raggiungere l'obiettivo della maggiore efficacia della spesa. La
sfida che la carriera diplomatica ha di fronte per ricostruire
un'Amministrazione degli esteri all'avanguardia nel settore pubblico italiano non
potrà però essere vinta se non si metterà mano a una profondo rinnovamento al
suo interno, basato sui principi di meritocrazia e indipendenza, così
accogliendo l'esortazione del Presidente Napolitano nel corso della Conferenza
degli Ambasciatori del dicembre scorso a mantenere "la schiettezza e
indipendenza di giudizio". "Per tornare ad essere
credibili dobbiamo essere onesti", ha concluso de Agostini, accennando a
fatti di cronaca delle ultime settimane, e "riconoscere che i recenti
scandali e passi falsi sono frutto di un sistema di valutazioni e
promozioni" tutto da rivedere. Il "piano industriale" che De Agostini
auspica sia metaforicamente varato alla Farnesina per un suo rilancio, dovrà
essere basato sui pilastri della formazione e della specializzazione, con un'apertura
importante alla società civile. Nei percorsi di carriera dei diplomatici di
domani dovranno comparire incarichi presso imprese private, giornali, banche,
per permettere sia a loro che alla società civile di comprendere meglio come
lavorare insieme a favore del Paese. Roma,
22 febbraio 2012