COMUNICATO STAMPA SNDMAE
06 luglio 2021
Roma. 6 luglio 2021. L’Assemblea
annuale del SNDMAE (il Sindacato Rappresentativo dei Diplomatici italiani) si è
aperta oggi con un minuto di silenzio in memoria del socio Luca Attanasio,
il giovane Ambasciatore barbaramente ucciso lo scorso febbraio in Congo insieme
al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo. Era presente
la vedova di Attanasio, che ha ringraziato il Sindacato e le altre associazioni
del Ministero che hanno contribuito alla creazione di un apposito fondo a
favore delle figlie.
Successivamente è intervenuto il
nuovo Segretario Generale della Farnesina, Ambasciatore
Ettore Francesco Sequi, che ha voluto ringraziare tutto il personale
della Farnesina per il contributo reso, in circostanze difficilissime, durante
la pandemia, dimostrando ancora una volta professionalità, resilienza,
dedizione e spirito di servizio. Qualità – ha proseguito – che
l'Amministrazione si impegna a valorizzare e sostenere nelle iniziative di
modernizzazione dei prossimi mesi. Nel suo intervento, il
Presidente dell’Assemblea, l’Ambasciatore Pasquale Ferrara, Direttore Generale
per gli Affari Politici ha sottolineato come la rete estera abbia saputo far
fronte alla pandemia, garantendo continuità di azione, in primo luogo a
sostegno delle comunità italiane. Egli ha poi delineato due elementi centrali
per il rilancio della proiezione internazionale dell’Italia: “Occorre
un’adesione senza riserve del Ministero al Next Generation UE, in tutte le sue
declinazioni ed in particolare per quanto attiene le due transizioni, ecologica
e digitale; una re-ingegnerizzazione radicale dei processi interni, per
accorciare le catene decisionali e accrescere il senso di ownership di tutto il
personale, ed in particolare i funzionari più giovani”. Per il Presidente del SNDMAE,
Francesco Saverio De Luigi, eletto per il suo quinto mandato, occorre agire ora
per il post-pandemia: “La Farnesina ha retto durante la tempesta, ora è
indispensabile investire sul Ministero e, soprattutto, sulla rete
diplomatico-consolare, per metterla al servizio del rilancio del Paese, dalle
esportazioni al turismo, nell’ambito anche del PNRR”. Due elementi sono
essenziali in questa dinamica: il funzionamento della rete estera nei suoi vari
aspetti e un adattamento dei processi organizzativi con anche una maggiore
attenzione al tema della formazione. Quanto alla rete estera “occorre
investire risorse per modernizzarla sul piano delle infrastrutture – in primo
luogo quelle telematiche e della connessa sicurezza – nonché per liberarla dal
peso di incombenze amministrative eccessive, che potrebbero essere, da un lato
semplificate e, dall’altro, trasferite dalla periferia al centro”. Sempre nel
quadro di una maggiore attenzione delle persone che lavorano all’estero occorre
rafforzare le tutele sanitarie, alla luce delle gravi criticità emerse nel
corso della pandemia, mediante ad esempio assicurazioni interamente a carico
del datore di lavoro. Occorre inoltre “rimuovere quelle assurde penalizzazioni
sul piano contributivo che hanno pesantemente danneggiato coloro i quali hanno
prestato servizio nelle sedi disagiate a scapito di chi magari ha lavorato
sempre a Roma”. Sul tema della formazione – dedicata
e concretamente tesa ad acquisire la necessaria padronanza anche di lingue
difficili prima dell’assegnazione all’estero - il SNDMAE chiede una speciale
attenzione nell’ambito pure del rinnovo dell’accordo di categoria per il
triennio 2019-21, accordo di grande importanza anche per le implicazioni
previdenziali, per giungere a modalità di formazione da tempo in uso in altri
Stati europei. Il
Presidente De Luigi ha altresì ricordato la bassa percentuale di colleghe - soltanto
del 23% - presenti nella carriera diplomatica, fatto ingiustificato e dovuto al
basso tasso di superamento del concorso da parte delle candidate anche negli
anni più recenti, questione che dovrà essere necessariamente affrontata pure
mediante una adeguata sensibilizzazione presso le università. La
Vice Presidente Ambra Franceschetti, formata presso la Statale di Milano ed
entrata in carriera nel dicembre 2019, dopo aver evocato le gravi prospettive
di scorrimenti di carriera per i più giovani, ha richiamato le potenzialità
emerse dall’utilizzo del lavoro agile, strumento che non deve essere limitato
solamente al contesto emergenziale e per il quale è necessaria un’attenta
regolamentazione, che permetta di definire diritti e doveri del dipendente e
del datore del lavoro. Ciò andrà tenuto presente anche in occasione del rinnovo
dell’Accordo di categoria per il triennio in corso 2019-2021.