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Programma di lavoro del Consiglio

Assemblea Generale del SNDMAE – 18 luglio 2024

Con oltre il 60% di partecipazione (425 votanti su 685 iscritti), le ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio hanno confermato la vitalità e buona salute del SNDMAE. Il nuovo Consiglio intende lavorare per favorire l’adesione di nuovi membri tra i colleghi, garantendo al contempo la piena partecipazione ed il coinvolgimento dei Soci alla vita sindacale con l’obiettivo di farsi portavoce con l’Amministrazione e fuori dal Ministero delle istanze e delle necessità di tutti gli associati.

Le priorità su cui il Consiglio intende concentrare la sua azione e che sottopone all’attenzione dell’Assemblea Generale sono le seguenti:

 

  1. Rafforzamento delle risorse del MAECI e questioni finanziarie.

Le crescenti crisi e sfide poste da un sistema internazionale sempre più multipolare, che vede il moltiplicarsi delle aree di crisi ed al contempo l’esigenza di rafforzare la tutela degli interessi italiani, pongono la politica estera sempre più come priorità dell’azione Governativa. Il più generale mantenimento del posizionamento dell’Italia in un sistema internazionale complesso e la tutela della sicurezza del nostro Paese richiedono una robusta azione di diplomazia pubblica, economica, culturale, scientifica il cui presupposto indispensabile è la disponibilità di un volume adeguato di risorse umane e finanziarie. In questo senso, per attuare nuovi e più strutturati piani ed azioni strategiche di politica estera (come il “Piano Mattei”), sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, fare fronte al fenomeno delle migrazioni irregolari, assistere al meglio i connazionali all’estero, garantire al Paese un ruolo di rilievo sui principali dossier nell’UE e nelle Organizzazioni multilaterali si impone la necessità di maggiori risorse umane, finanziarie e materiali. L’annunciata nuova stretta di bilancio rischia invece ancora una volta di riportarci all’epoca del “fare più con meno”, che si è invece tradotta in un aggravio dei carichi di lavoro ed un peggioramento delle attività e dei servizi della Farnesina.

Intendiamo pertanto di avviare un dialogo concreto e strutturato per arrivare ad un aumento dei finanziamenti destinati alla Farnesina, ai suoi funzionari e alla sua Rete, che tenga conto anche dell’impatto dell’inflazione sui salari reali e dell’aumento generale delle spese sostenute in Italia ed all’estero. In questo senso, anche attraverso il contributo di tutti gli associati, riteniamo importante presentare all’Amministrazione un quadro chiaro delle differenze e disparità di trattamento con i servizi diplomatici dei principali partener europei ed occidentali, anche in vista dell’avvio del prossimo negoziato sul rinnovo contrattuale collettivo.    

Per raggiungere tali ambiziosi obiettivi, il Consiglio, oltre a continuare l’imprescindibile interlocuzione con il vertice politico e amministrativo del Ministero, punterà a rafforzare l’azione di lobbying verso il mondo esterno alla Farnesina: sensibilizzando il Parlamento, i partiti politici e l’opinione pubblica circa l’importanza del nostro lavoro, le azioni quotidianamente messe in campo e le priorità della nostra azione sindacale.

Obiettivo: assicurare più risorse al MAECI e sollevare il tema dell’adeguata retribuzione dei funzionari diplomatici a Roma ed all’estero, prendendo come punto di riferimento il SEAE e i principali paesi partner per rafforzare le strutture a Roma e all’estero.

 

  1. Organici e scorrimenti di carriera.

Le prospettive di carriera per i gradi intermedi e iniziali sono oggi oggettivamente peggiori rispetto a chi ricopre già gradi apicali. Ogni anno, il rapporto fra posti disponibili e candidati si riduce, costringendo l’Amministrazione a scelte difficilissime, che privano molti colleghi meritevoli del giusto riconoscimento per l’impegno profuso e per le capacità mostrate nell’esercizio delle loro funzioni. Per correggere tale situazione, se da un lato è necessario puntare su di un sistema di valutazione pienamente meritocratico, dall’altro, è altresì indispensabile e urgente ampliare la pianta organica, soprattutto nei gradi di Consigliere di Ambasciata e di Ministro Plenipotenziario. Preoccupa molto la prospettiva che, tra qualche anno, persino un Segretario di Legazione potrebbe non venire promosso dopo 10 anni e 6 mesi di lodevole servizio soltanto per mancanza di posti in organico. Oltre a creare un meccanismo permanente di demotivazione dei funzionari, ciò porterebbe a una sempre minor attrattività della Carriera.

Obiettivo: ottenere dall’Amministrazione un impegno efficace per un adeguato ampliamento delle piante organiche, in particolare dei gradi medio-alti, per progressioni di carriera e sistemi di valutazione pienamente meritocratici.

 

  1. Valutazioni.

Strettamente connesse al tema delle progressioni di carriera è quello delle valutazioni, tanto quelle relative ai due gradi iniziali, incidono considerevolmente sul percorso di Carriera, quanto quelle dei gradi superiori. Il nuovo sistema di valutazione per Segretari di Legazione e Consiglieri di Legazione, giunto al suo secondo anno di applicazione, rappresenta un punto nodale. Il Consiglio intende vigilare sulla sua applicazione, affinché esso garantisca effettivamente meritocrazia, trasparenza, obiettività e prevedibilità. Da un punto di vista formale il nuovo sistema valorizza quei funzionari che hanno ricoperto, in Italia e all’estero, ruoli di maggiore responsabilità e/o servito in Sedi disagiate o di difficile copertura, soprattutto nei gradi iniziali della Carriera.

In prospettiva, il processo valutativo dovrebbe essere maggiormente imperniato su di una logica incentivante e non punitiva, ossia prevedere feedback regolari e una formazione di accompagnamento, volta a migliorare le capacità professionali del funzionario. Ciò anche al fine di slegare il destino del funzionario dal rapporto più o meno fortuito o ricercato con un singolo superiore gerarchico considerato influente ed evitare che si creino rendite di posizione per chi ha svolto incarichi di maggiore visibilità in Italia o all’estero. La valutazione dovrebbe idealmente contribuire ad informare, quanto meno nei gradi iniziali, l’attribuzione degli incarichi e delle Sedi più ambite. Infine, le valutazioni potrebbero contenere anche elementi di valutazione tra pari.

Obiettivo: monitorare, anche attraverso l’indispensabile contributo dei soci valutati, il funzionamento del sistema e presentare eventualmente alla DGRI nuove proposte per un perfezionamento delle procedure in termini di trasparenza e meritocrazia. Al fine di rafforzare la natura incentivante e formativa del processo valutativo, richiedere l’introduzione di feedback regolari e maggiori interazioni con altri aspetti correlati alla valutazione, in primis formazione e assegnazioni. Infine, le valutazioni potrebbero contenere anche elementi di valutazione tra pari.

 

  1. Movimenti e liste.

Da troppo tempo la copertura dei posti messi in pubblicità nei contesti meno agiati è problematica. Questo è sintomo di un meccanismo che non funziona e che non riesce ad essere bilanciato da clausole coercitive inserite nelle liste di pubblicità.

La percezione, sedimentata specialmente nei gradi iniziali della carriera, è che esistano percorsi e progressioni distinte. Che tale percezione sia corretta o meno si può discutere, ma il fatto che sia diffusa è già di per sé grave. Dimostra che il sistema impiegato non riesce a ingenerare nei colleghi la giusta fiducia sulla trasparenza dei criteri seguiti e sul fatto che verrà riconosciuto il merito di servire in contesti disagiati.

Varie proposte sono state avanzate nel tempo per dare certezza a chi sceglie di coprire sedi disagiate che non verrà in seconda assegnazione superato da colleghi che vengono da contesti meno disagiati.

In secondo luogo, è indispensabile riconoscere che troppi disagi relativi ai trasferimenti all’estero sono scaricati sui dipendenti del Ministero. Se ciò risulta complicato anche quando ci si trasferisce in Paesi vicini o comunque agiati, nei contesti disagiati le difficoltà si moltiplicano, con l’effetto di scoraggiare chi non ritiene di potersene fare carico.

È dunque ora di cominciare a discutere l’attuazione di sistemi trasparenti, efficaci e basati su azioni e incentivi positivi, che possano dare a colleghe e colleghi maggiori certezze in tal senso.

Obiettivo: instaurare un dialogo con la DGRI per dare un forte impulso alla questione delle assegnazioni, eliminando il carattere prescrittivo e coercitivo dalle liste di pubblicità e aumentando gli incentivi.

 

  1.  Semplificazione amministrativa, digitalizzazione e snellimento delle procedure

Il tema della semplificazione amministrativa investe ogni aspetto della vita lavorativa al Ministero e all’estero. Troppo spesso l’attività di funzionari, uffici e Sedi è contraddistinta da adempimenti macchinosi, facilmente sostituibili tramite procedure informatiche facili da sviluppare. È il caso, ad esempio, dei moduli da compilare per richiedere le varie componenti del trattamento economico all’estero o per la rendicontazione delle spese di viaggio o di missione. Tuttavia, ciò si declina anche attraverso il moltiplicarsi degli applicativi ministeriali e dell’obsolescenza di gran parte di essi. Fattore, quest’ultimo, che ne cela uno strutturale con cui l’Amministrazione deve cominciare a confrontarsi: la necessità di investire seriamente sul rinnovamento delle infrastrutture informatiche in uso per i suoi dipendenti e per gli utenti, ovvero i nostri connazionali all’estero.

In molti contesti in cui ci troviamo a lavorare all’estero, le carenze strutturali descritte si traducono in carichi di lavoro estenuanti, enormi pressioni esterne e problemi di gestione contabile e amministrativa. È necessario avviare una riflessione globale sull’opportunità di centralizzare o regionalizzare servizi o adempimenti, in modo da consentire una gestione delle delicate attività poste in capo alle Sedi più serena e, soprattutto, più sicura.

Obiettivo: modernizzare gli strumenti di lavoro; confrontarsi con l’Amministrazione per trovare soluzioni non più rimandabili per una più efficiente gestione delle procedure e degli adempimenti, con attenzione prioritaria a missioni e trasferimenti; favorire un cambio di mentalità su tutto questo.

 

  1. Comunicazione esterna e coinvolgimento dei soci.

La comunicazione esterna di un sindacato è cruciale, in quanto supporta il raggiungimento dei suoi obiettivi. Essa aiuta a costruire e consolidare l’identità del sindacato, rendendo chiari i suoi valori, obiettivi e missione. Essa inoltre è fondamentale per informare i soci, il pubblico e i decisori politici sui problemi e le necessità dei lavoratori rappresentati, affinché si possa stimolare un cambiamento positivo. La comunicazione è infine decisiva in situazioni di crisi, quando è necessario rispondere prontamente e gestire la percezione pubblica della Carriera.

Obiettivo: rafforzare l’immagine e la comunicazione esterna del SNDMAE e il coinvolgimento dei soci alle attività sindacali. Con riferimento alla comunicazione esterna, ci si focalizzerà in particolare sul sito web, che sarà creato ex novo, e sui canali social, in primis la piattaforma X. Per quanto riguarda il coinvolgimento dei soci, il Consiglio intende proseguire con le “chiacchierate di mezzogiorno” e gli appuntamenti con i giovani colleghi, al fine di raccogliere feedback e ravvivare il dibattito sindacale.

 

  1. Conciliazione tra lavoro e vita privata e questioni inerenti alla vita familiare.

La nostra società sta attraversando profonde trasformazioni che ne stanno ristrutturando la matrice stessa, tanto dal punto di vista delle relazioni interpersonali e familiari, quanto da quello della diffusione di nuove forme di tecnologia e comunicazione. È pertanto assolutamente prioritario mantenere il MAECI e la Carriera diplomatica al passo con i tempi, per garantire il migliore ambiente lavorativo e la piena realizzazione personale e professionale dei suoi funzionari. Per fare questo, è innanzitutto necessario applicare fattivamente gli strumenti già a disposizione – a partire da una piena e corretta osservanza della Circolare n. 1 del 2022 (“Aggiornamento metodi di lavoro e benessere organizzativo”). Bisogna poi moltiplicare gli sforzi per tutelare il diritto dei partner ad un ruolo autonomo e indipendente durante gli anni di servizio all’estero, in primo luogo insistendo sulla conclusione di accordi bilaterali in materia e rendendo facilmente fruibili e chiare tali informazioni. Infine, ogni singolo dipendente deve essere messo nelle condizioni di poter garantire ai propri figli un percorso di studi coerente e non penalizzante in funzione dei continui trasferimenti della famiglia.

Obiettivo: sollecitare l’Amministrazione sull’applicazione degli strumenti già disponibili, valorizzando il benessere organizzativo e l’equilibrio tra lavoro e vita privata; promuovere maggiori tutele e opportunità lavorative per i partner; assicurare finanziamenti adeguati per l’istruzione dei figli, sul modello in vigore al SEAE e nei principali Paesi partner

Accanto a queste priorità, il Consiglio intende continuare a impegnarsi in alcune delle tradizionali battaglie del SNDMAE e nella difesa di altre istanze provenienti dalla base dei Soci:

  • Tutela delle pari opportunità e incremento del numero di donne in Carriera;
  • Formazione continua dei dipendenti;
  • Supporto psicologico;
  • Riforma dei sistemi che prevedono anticipi di spese a carico dei dipendenti, limitando le occasioni in cui questo avvenga e riducendo i tempi di attesa per i relativi rimborsi.

 

L’Assemblea è l’organo sovrano del Sindacato. Ad essa il Consiglio chiede il mandato per perseguire le priorità qui delineate, impegnandosi a promuovere la rinnovata volontà di partecipazione dei Soci, elemento essenziale della vita sindacale.

 

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